Resto al Sud 2023 – Come funziona il bando di Invitalia

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Resto al Sud 2023 - Come funziona il bando

Resto al Sud 2023: l’incentivo che promuove nuove imprese e professionisti nel Sud Italia. Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, zone del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria) e isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord sono coinvolte.

In questa guida, analizzeremo come avviare o sviluppare la tua attività con contributi fino a 200.000 euro, tramite l’incentivo di Resto al Sud.

Potresti inoltre essere interessato agli altri contributo a fondo perduto, ed a come ottenerli!

Se la misura “Resto al Sud” non ti interessa puoi sempre dare un’occhiata alle altre guide sul mondo del lavoro, alle Aziende che assumono o alle nostre guide “Come diventare“.


Resto al Sud – Come funziona e a chi è rivolto

Cos’è Resto al Sud?

Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.  È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni. I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.

Secondo dati aggiornati al 1 Luglio 2023, i progetti finanziati sono stati 15.915
, 803 milioni di € in agevolazioni concesse e 56.360 sono i posti di lavoro creati grazie a tale misura.

A chi si rivolge

 Le agevolazioni sono rivolte agli Under 56 che:

– al momento della presentazione della domanda sono residenti in: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia o nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), nelle isole minori marine del Centro-Nord, nonché in quelle lagunari e lacustri (guarda l’elenco delle isole) oppure trasferiscono la residenza nelle suddette aree entro 60 giorni (120 se residenti all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria;
– non sono già titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21/06/2017;
– non hanno ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’auto imprenditorialità nell’ultimo triennio;
– coloro che non hanno un lavoro a tempo indeterminato e si impegnano a non averlo per tutta la durata del finanziamento;

L’incentivo si rivolge a:
– imprese costituite dopo il 21/06/2017;
– imprese costituende (la costituzione deve avvenire entro 60 giorni – o 120 giorni in caso di residenza all’estero – dall’esito positivo dell’istruttoria).  

Possono inoltre chiedere i finanziamenti:
i liberi professionisti (in forma societaria o individuale) che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (codice Ateco non identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche).
 
Per le aree del cratere sismico: non ci sono limiti di età per i 24 Comuni compresi nelle aree del cratere sismico del Centro Italia nei quali più del 50% degli edifici è stato dichiarato inagibile.

Attività e Spese finanziabili

Ecco cosa è possibile ottenere:

  • Puoi ottenere finanziamenti per attività produttive nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.
  • Sono coperte anche le attività di fornitura di servizi alle imprese e alle persone, il turismo, il commercio e le attività libero professionali (sia individuali che societarie).
  • Tieni presente che le attività agricole sono escluse da questo programma.

Resto al Sud può coprire fino al 100% delle spese ammissibili con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente. Nel caso di società composte da quattro soci, il finanziamento può arrivare fino a 200.000 euro.

Per le imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è pari a 60.000 euro.

Per supportare le tue esigenze di circolante, è previsto anche un contributo a fondo perduto:

  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale.
  • Fino a un massimo di 40.000 euro per le società.

Il contributo a fondo perduto viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi.

Passiamo ora alle spese ammissibili. Con Resto al Sud puoi finanziare le seguenti spese:

  • Ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa).
  • Acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi.
  • Investimenti in programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione.
  • Spese di gestione come materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing e garanzie assicurative (massimo 20% del programma di spesa).

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

Le agevolazioni offerte da Resto al Sud coprono il 100% delle spese ammissibili e si compongono nel seguente modo:

  • 50% di contributo a fondo perduto.
  • 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.

L’impatto fino ad oggi

La valutazione d’impatto economico e sociale di Resto al Sud dimostra l’efficacia di questo incentivo gestito da Invitalia nel supportare le iniziative di start-up e lo sviluppo d’impresa nelle aree svantaggiate d’Italia. L’analisi condotta dalla società Italiacamp nel periodo 2018-2021 ha evidenziato un impatto economico più di due volte superiore all’investimento pubblico, che è stato completamente ripagato attraverso il gettito fiscale generato dalle attività finanziate.

Resto al Sud si rivela anche una politica in grado di contrastare la disoccupazione giovanile e la decrescita demografica nelle aree interessate. In particolare, contribuisce a contrastare la fuga dei talenti, offrendo loro l’opportunità di valorizzare le proprie capacità e competenze senza dover cercare fortuna altrove. Grazie a questo incentivo, i giovani possono diventare imprenditori nella propria terra d’origine, alimentando così non solo la crescita economica, ma anche quella sociale.

Presentare domanda

Le domande possono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma web di Invitalia.

Per richiedere le agevolazioni è necessario:

  • Essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE) per accedere alla piattaforma dedicata.
  • Accedere all’area riservata per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati.

Per concludere la procedura di presentazione della domanda è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Al termine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della domanda e dei relativi allegati, verrà assegnato un protocollo elettronico.

Solo dopo la presentazione della domanda, alla voce “Gestione contatti”, potrai eventualmente modificare numeri di telefono, indirizzo mail e PEC.

Dopodichè, le domande vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione (salvo eventuali richieste di integrazione dei documenti). Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie. Invitalia verifica il possesso dei requisiti e poi esamina nel merito le iniziative, anche attraverso un colloquio con i proponenti.

Nel caso ti occorresse qui puoi trovare la guida resa disponibile da Invitalia su come presentare domanda, la modulistica eventualmente occorrente, le FAQ più richieste e la normativa di riferimento contenente il decreto legge, e la sua conversione, con modificazioni.

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