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Quella del notaio è una professione antichissima, risale agli antichi romani per poi consolidarsi durante il Medioevo, ancora oggi il notaio è l’unica figura di riferimento per la stipulazione e registrazione degli atti di compravendita immobiliare, l’apertura delle società e dei testamenti mortis causa, tanto per citare alcune delle principali funzioni.
In questa guida, analizzeremo tutto quello che c’è da sapere sul percorso di studi, periodo di pratica notarile e concorso pubblico.
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Indice
Come diventare Notaio- Tutti i dettagli
Il Notaio: ruolo e mansioni
Il notaio è un pubblico ufficiale al quale lo Stato affida il potere di attribuire pubblica fede, cioè il valore di prova legale, agli atti che stipula. Perciò tutti – compreso il giudice – devono presumere vero ciò che è da lui attestato, salvo che sia accertato il reato di falso.
Esso riprende il nome del notarius, una figura che risale al periodo della Repubblica romana ma che disponeva di funzioni completamente differenti: il notarius infatti indicava lo schiavo che aveva il compito di scrivere velocemente note, spesso mediante abbreviature.
I notai sono pubblici ufficiali istituiti per ricevere gli atti tra vivi e di ultima volontà, attribuire loro pubblica fede, conservarne il deposito e rilasciarne le copie, i certificati o gli estratti (art. 1, 1° comma, l. 16 febbraio 1913, n. 89, legge notarile).
Per diventare notaio bisogna, come già affermato in precedenza, conseguire una laurea in giurisprudenza. Si tratta di un percorso di studio della durata complessiva di 5 anni, al termine del quale si conseguirà il titolo di studi necessario per accedere alla professione notarile.
I fattori che influenzano lo stipendio del notaio sono molteplici. Tra questi il principale è sicuramente l’andamento dei mercati che influisce direttamente sulla mole di lavoro. In tempi di crisi immobiliare sicuramente per il notaio ci saranno meno atti da stipulare con la conseguente diminuzione delle entrate.
Essendo un libero professionista, e non un dipendente dello Stato, che lavora nel proprio studio notarile o associato con altri professionisti, i guadagni del notaio dipendono da diversi fattori.
Tra questi spiccano il numero dei clienti, la reputazione e notorietà dello studio, nonché la sede di esercizio e la tipologia degli atti eseguiti. Si tratta comunque di una tra le professioni più proficue e redditizie, attualmente, la media annuale del reddito dei notai si attesta intorno ai 200 mila Euro.
Per accedere alla professione notarile occorre la laurea in giurisprudenza conseguita in una delle Università dello Stato. La Laurea in Giurisprudenza si consegue al termine del corso universitario che si svolge in quattro anni e che prevede vari indirizzi tra i quali anche quello specificatamente notarile.
Nel testo approvato e trasmesso al Senato all’art. 42 comma 3 si introduce il nuovo parametro di un Notaio ogni 5.000 abitanti.
L’ultima tabella redatta è del 2 ottobre 2019. Da tale tabella risulta che il numero di notai che praticano sul territorio nazionale è di 5.115 (nel 2009 erano 4.723); di questi 3256 sono uomini, mentre i restanti 1859 sono donne.
Percorso di studi, pratica notarile e concorso
Primo Step imprescindibile è il diploma di laurea in Giurisprudenza e una grande passione per il mondo del diritto, soprattutto societario, commerciale e di famiglia.
Dopo è necessario intraprendere la pratica notarile presso un notaio di professione per un periodo minimo di 18 mesi. È possibile anticipare il periodo di tirocinio già a partire dall’ultimo anno di università.
Per svolgere la pratica servono questi requisiti:
– laurea in giurisprudenza conseguita in una Università italiana oppure straniera con titolo equivalente riconosciuto;
– cittadinanza italiana o di uno dei 28 paesi dell’Unione Europea.
Si, dopo aver individuato lo studio in cui iniziare la pratica occorre perfezionare l’iscrizione del registro dei praticanti presso il Consiglio Notarile locale. Qui ogni due mesi il praticante dovrà presentare il certificato firmato dal notaio che attesta l’effettivo svolgimento della pratica.
Anche i funzionari dell’ordine giudiziario e gli avvocati possono aspirare al notariato, nel loro caso il periodo di pratica è ridotto a 8 mesi.
Il notaio è un pubblico ufficiale dello Stato e, di conseguenza, per diventarlo occorre superare un concorso pubblico bandito dal Ministero della Giustizia.
Il concorso si svolge ogni anno e vi possono partecipare coloro che hanno ultimato la pratica – 18 o 8 mesi – entro i 45 giorni successivi alla pubblicazione del bando.
Per partecipare vi è un limite di età occorre non aver superato i 50 anni.
Si tratta di un concorso molto complesso ed è cosi composto:
– Esame scritto, composto da tre prove teorico-pratiche, prevede che i candidati alla posizione di notaio redigano un atto di ultima volontà, ovvero un testamento e due atti tra vivi, di diritto civile e commerciale.
– Esame orale sulle materie seguenti: diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, disposizioni sull’ordinamento del Notariato e degli archivi notarili; disposizioni concernenti le imposte indirette.
La commissione giudicante è composta come segue:
– un magistrato di cassazione, con funzioni direttive superiori, che la presiede;
– un magistrato idoneo alla nomina in cassazione, con funzioni di vice presidente;
– sette magistrati con qualifica di magistrato di appello;
– sei professori universitari, ordinari o associati, che insegnino materie giuridiche;
– nove notai che abbiano almeno dieci anni di anzianità nella professione.
La prova è nazionale e si svolge a Roma.
Ogni candidato ha a disposizione 5 tentativi di consegna, esauriti i quali perde per sempre la possibilità di affacciarsi a questa carriera.
Alla fine delle prove di concorso, il Ministero stabilisce la graduatoria nazionale in base al punteggio conseguito, e i vincitori avranno la possibilità di scegliere la sede nell’ordine di chiamata in graduatoria. L’assegnazione della sede e la nomina avvengono con decreto del Direttore Generale delle Giustizia Civile del Ministero ed è pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Entro tre mesi dalla pubblicazione della graduatoria, il neo notaio dovrà avviare il proprio studio notarile per cominciare l’attività ed infine dovrà prestare giuramento presso il Tribunale della sede assegnata e dopo aver eseguito tutte queste piccole formalità, può essere – finalmente – iscritto al ruolo del distretto notarile di appartenenza.
Le materie delle prove d’esame sono le seguenti:
– diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’ufficio di notaio;
– disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili;
– disposizioni concernenti tributi sugli affari.
Le scuole di formazione previste per diventare Notaio
Superare l’esame di stato non è certamente facile, occorrono studio, impegno e grande forza di volontà. Per prepararsi ad affrontarlo è possibile frequentare le scuole notarili presenti in tutta Italia e riconosciute dal Consiglio Nazionale del Notariato, che rappresenta l’ordine professionale dei notai. La frequenza di tali scuole non è obbligatoria, ma può risultare utile per affrontare le prove d’esame. Ecco l’elenco completo delle scuole notarili attive in Italia.
Si, è possibile iscriversi alle SSPL, l’accesso a tali scuole è a numero chiuso ed è riservato a laureati in Giurisprudenza.
Il corso di studio dura 2 anni, e per frequentarle occorre superare un apposito concorso per titoli ed esame bandito dal Ministero della Giustizia e dal Miur. I bandi di ammissione vengono pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale e sui siti internet delle università italiane, in genere nella sezione dedicata all’offerta formativa post-laurea.
Riferimenti normativi
Per approfondimenti sulla professione di notaio vi invitiamo a consultare:
– il sito web del Consiglio Nazionale del Notariato;
– la Legge 89/1913 – “Ordinamento del notariato e degli archivi notarili”;
– il Decreto Legislativo 166/2006 – “Norme in materia di concorso notarile, pratica e tirocinio professionale, nonché in materia di coadiutori notarili.
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